Conferenza stampa di presentazione della mostra di ceramica “Ad est di nessun ovest”. Padova, 3-10 maggio, Centro culturale San Gaetano
Per l’occasione saranno presenti Andrea Sola, direttore della scuola Pandora e la prof. ssa Silvia Vesco, del Dipartimento di studi sull’Asia e sull’Africa mediterranea dell’Università di Venezia
L’esposizione vede la presenza di ceramisti italiani e Giapponesi, selezionati nell’ambito di uno scambio internazionale tra scuole di ceramica.
l’iniziativa vuole proporre diversi percorsi di esordio nell’arte ceramica, a partire da realtà tra loro lontane non solo geograficamente ma anche culturalmente, con l’intento di favorire gli scambi e la condivisione di esperienze.
Nella mostra vengono presentate opere prodotte da allievi italiani della scuola di ceramica Pandora, che ha una storia trentennale nel settore della didattica della ceramica, e che attualmente ha sede a Mestre e di allievi della scuola di Kyoto del maestro Shogoro Nomura.
Gli allievi italiani si stanno misurando, seppure in maniere non professionale, in un’arte solo in apparenza “dilettantistica”, ma che, quando condotta con serietà e consapevolezza, richiede un impegno molto profondo. L’importanza che viene data al percorso formativo di questo gruppo mira proprio a seguire dei criteri precisi di coerenza formale e contenutistica, senza quindi indulgere ad un fare fine a se stesso.
Per questa ragione si è cercato di collegare il percorso della scuola a quello di un altro contesto culturale, quello giapponese, in cui l’arte ceramica gode di un prestigio e di una attenzione ben maggiori di quelli esistenti nel nostro paese, in cui la ceramica è relegata ad arte “minore”: ne è la prova il fatto che non ci sono ceramisti, presenti o passati, che siano riusciti ad occupare uno spazio nella memoria collettiva italiana.
Avviare uno scambio di esperienze con un contesto culturale così ricco di esperienze e prestigio è quindi una occasione importante per una crescita della nostra cultura pratica ed estetica e ci auguriamo che sia solo il primo passo per ulteriori collaborazioni e scambi.
Nell’ambito delle iniziative collegate alla esposizione son in programma incontri e viste guidate con le scuole.
In queste occasioni si avrà modo di approfondire un aspetto importante della creatività emergente in un settore poco conosciuto, soprattutto nelle sue espressioni più attuali ed anche di affrontare il paradosso di un modello educativo che tende a svilire lo studio della storia dell’arte e ad espellere completamente tutte le discipline che prevedono l’utilizzo di laboratori artigianali, come sta succedendo negli istituti d’arte.
Verrà inoltre affrontata l’importanza della riappropriazione della dimensione del fare manuale nelle scuole primarie. Si parlerà anche di come introdurre l’uso dell’argilla nella pratica scolastica: una proposta che favorisca la libertà espressiva e il sapere manuale.
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